mercoledì 3 giugno 2015

Guida jazz per principianti: parte 2







Eccomi eccomi, scusate il ritardo, traffico, problemi e cose. Adesso, però, eccomi qua, di nuovo a "Jazz lessons", per aprirvi la mente, per quanto possibile, allabellezza fuorviante e dissonante del jazz, per comprenderlo nella sua vera essenza. Ci terrei a riprendere nel punto in cui mi ero fermato l'ultima volta, ossia dal ftto che il jazz è essenzialità, musicalità e ritmo.


Questi aspetti, i pilastri di tale genere musicale, rendono il jazz malleabile, flessibile, versatile in ogni genere: esso è, infatti, alla base del pop, del bues, insomma, del buon novanta per cento della musica occidentale, perché ti insegna a creare qualcosa di musicale e di coinvolgente, di popolare, nel senso letterale del termine. Vi basti sapere che, dal punto di vsta tecnico, il jazz per essere suonato a livelli nuoni richiede la conoscenza di tutte le scale regolari, che vengono studiate anche nella musica classica, e di scale come le pentatoniche o le cosidette "blues".

Per farvi capire a pieno la pontenzialità del jazz vi farò sentire oggi un brano dalle parvenze latino americane, suonato in live da un jazzista leggendario, Barry Harris: il pezzo si intitola, "nascimento" e il suo ritmo vi rimbomberà nella testa per molto tempo *disse con tono minaccioso*

 
Ocidemon, il nostro esperto di musica

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