-Nicolás Gómez Dávila
Ma, se per un momento, noi soggetti diventassimo oggetti concreti?
Se la nostra esistenza si limitasse ad essere di contorno alle vite altrui?
In cosa vi trasformerebbe il Fato?
Io, ne sono sicura, diventerei un vecchio libro.
Un libro con la rilegatura in pelle, le pagine ingiallite e un odore stupendo. Grande, ma non troppo. Delicato, ma ancora in grado di reggere i mille appunti di chi lo userà.
Un libro in cui ritrovare sempre la frase adatta per ogni situazione.
Un libro che ha il potere di salvarti dal baratro, ma che può benissimo essere gettato in esso.
Un libro che racconta tutto e niente. Scordatevi pure di trovare al suo interno, tra le pagine ingiallite, una storia lineare: tutto è sconnesso. Non è nient'altro che un insieme di consigli, racconti, vicissitudini, con qualche spruzzo di cultura qui e là.
Un libro eclettico che può non piacere a tutti. Ma, dopotutto, chi sceglierebbe un libro così vecchio e malandato? In pochi, anzi, oserei dire nessuno. Perché solo un folle si impegnerebbe a comprenderlo, a studiarlo nei minimi dettagli, a sfogliarlo con delicatezza, ad assaporarne il profumo intenso, a cancellare gli errori di battitura, le piccole imperfezioni e a riscriverlo. Solo un folle si accorgerebbe di questo vecchio libro perso tra gli scaffali polverosi delle biblioteca comunale.
Un libro senza alcuna identificazione.
Il libro di un folle.
Juliette

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