Salve miei cari, come ben sapete e potete immaginare - per coloro che sono fuori da questo giro da un po' e hanno forse dimenticato come funzionano le cose da queste parti -, la scuola può essere considerata una società in miniatura. In ogni società vari sono gli individui che ne costituiscono le componenti. E vari sono i tipi di professori. Si parla di standard, sarebbe senza dubbio divertente stilare un catalogo completo dei vari personaggi che percorrono i corridori delle scuola, ma faticoso al punto tale che i nostri poveri nervi - come si lamentava la signora Bennet - non sono in grado di reggere.
Motivo per cui quella che segue è una lista dei principali modelli di insegnanti con cui tutti i giorni avete a che fare.
- L'egocentrico
"Oh ragazzi, ne stavo parlando proprio l'altro giorno durante l'intervista dell'illustre giornalista Gottfrid Hjalmar Scazzin in occasione della presentazione del mio ultimo libro. Ve l'avevo detto?" "Ma vi ho mai raccontato, ragazzi (lo sapete che non sono solita delle mie cose personali, ma visto che siamo entrati nell'argomento...), che mio marito è un ufficiale della marina militare degli Stati Uniti d'America e siamo stati a pranzo con il presidente Obama e il capo di al Qaeda? Abbiamo mangiato degli ottimi schiaffoni all'amatriciana" "Ragazzi, ma quanto sono brav*?" "Prima cosa voi non sarete mai belle come me, seconda cosa non sarete mai ricchi come me, terza cosa non sarete mai preparate come me".
Sono solo alcune delle dichiarazioni che il prof egocentrico rilascia nell'arco di un'unica lezione. Bisogna, però, dire che tale categoria comprende sotto di sé varie tipologie. Tra esse è possibile individuare l'egocentrico incompetente, che parla di sé sempre e comunque, paragonandosi in un delirio di onnipotenza a Dio in persona, pur non avendo fatto o detto niente di così straordinario, se non addirittura inutile e stupido; segue l'egocentrico pallonaro, quello che è talmente preso da se stesso da scodarsi della realtà e sognare di salvare il mondo, quando, prima di tutto, c'è bisogno che qualcuno salvi lui; la divah, infine, è il grado più elevato. La divah è talmente cosciente di essere divah da comportarsi e agire come tale e ammettere persino di esserlo. La divah - qualsiasi sia il suo sesso - è contrassegnata da quella grazia nel portamento, da quella autorevolezza insita nella sua persona che la portano ad amare se stessi e il proprio lavoro, cercando di svolgerlo nel migliore dei modi, rimanendo pur coscienti delle proprie capacità e lasciandosi scappare quell'autoelogio di tanto in tanto, condito da saltelli molto gai e "viva me" piuttosto sentiti. - L'affetto dalla sindrome di Cenerentola
"La mia materia è la Cenerentola delle materie" "Studiate solo se c'è il cane da guardia dietro?" "Perché non fate mai quello che vi dico io?" A dir la verità, tali soggetti un po' di pena la fanno. Ritengo personalmente che siano affetti da una mancanza di fiducia in se stessi, motivo per cui paragonano il loro lavoro a quello dell'altro tanto da apparire a se stessi incompetenti. Sono degli individui frustrati, alle volte perfino tanto capaci, ma che non riescono a tirare fuori le tante nozioni che hanno e ad applicare le loro competenze. Il rapporto con gli alunni diventa allora difficile e altalenante, dal momento che sembrano essi stessi degli adolescenti in preda a complessi di inferiorità e con problemi di autostima in stile sedicenne al primo appuntamento. - Il Tutto fare "Ragazzi, ma si è saltata la mattonella? La riparo io!" "Ragazzi, ma come fate a guardare il proiettore con tutta quella luce che entra?" "Eh, prof, la serranda è bloccata" "Ci penso io"
Ed ecco che il proftuttofareeroedellagiornata ritorna con due enormi sacchi dell'immondizia, con l'agilità di un leopardo sale sul davanzale della finestra e copre entrambe le vetrate "Ragazzi, non vi distraete e guardate il video e ascoltate me! La prima guerra mondiale scoppia nel momento in cui..." rigorosamente sul davanzale della finestra, intento a sistemare dei sacchi di immondizia sulle finestre.
Non penso ci siano parole per poter descrivere tali personaggi. Perché di personaggi si tratta e i fatti parlano da sé. - Il comico "Le vie metaboliche sono come le vie del signore: infinite" queste e altre battute in stile Zelig sono all'ordine del giorno con quegli individui che, invece di insegnare, avrebbero dovuto calcare i palcoscenici nelle varie piazze italiane. Ma, attenzione, bisogna distinguere ben due tipi diversi di questi soggetti: i comici consapevoli, ovvero coloro che hanno la precisa intenzione di divertire i propri alunni e che spingono loro a chiedere a degli sconosciuti fiorentini cos'è un semicupio solo per farsi grasse risate; i comici inconsapevoli, che, per una parlantina alquanto fraintendibile o per i vari atteggiamenti o per i look che farebbero sbiancare ulteriormente le parrucche di Platinette, attirano su di sé i risolini del pubblico spietato e non risultano per niente credibili.
- Il dittatore "Viviamo in una democrazia, ma il potere è solo mio" inno di ogni professore dittatore questa frase sarà il tormentone di ogni lezione. Il dittatore è quel tipo di prof che ha tutto il comando nelle sue mani. "Vedo tutto, anche quando non ci sono. Il Grande Fratello vi osserva" Citazioni di Orwell all'ordine del giorno e neppure rassicuranti. Autoritario e megalomane, costruirà artifici retorici degni di Gorgia pur di avere sempre ragione. Il clima di terrore che si respira sotto il suo regime è degno di quello di un tribunale dell'Inquisizione. Perfino respirare in loro presenza sembra avventato. I dittatori, legittimati dal diritto divino, detengono *sospiro di sconforto* il potere assoluto e noi, poveri sudditi, non possiamo far altro che sottostare al loro volere. La pena per chi infrange una delle sue leggi divine? Interrogazione per un'intera settimana. La ghigliottina ha causato meno vittime al confronto.
- Il demagogo
Il demagogo è il simpaticone di turno, il cui scopo è ottenere l'approvazione da parte del popolo ad ogni costo. Motivo per cui è l'eroe della giornata, che dispensa voti gratuiti, interrogazioni programmate e salti temporali che ti consentono di giungere da pagina 23 a pagina 394 - ogni riferimento è puramene casuale. Se in un primo momento suscitano gli applausi scrocianti del pubblico, successivamente parte degli alunni cominciano a rendersi conto che tale comportamento danneggia solamente se stessi. Soluzione?
Essere abbastanza volenterosi da studiare autonomamente. - Il Professore
Il Professore. Quello per eccellenza. Perfetto nelle sue imperfezioni. Quel modello ideale a cui tutti tendiamo. Punto di riferimento come persona prima ancora che come professore.
Un mix di caratteristiche, positive o negative che siano, che lo rendano una persona competente, educata, intelligente e comprensiva, nei limiti possibili.
Monique & Juliette

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