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| Il giorno e la notte -Magritte |
Cos'è un sogno?
Per Freud è un tentativo di appagamento di un desiderio rimosso o represso (e che potrebbe giungere alla soglia della coscienza).
Certi moti pulsionali non potendo essere soddisfatti nella vita vigile riemergono durante la notte, in un altro piano di realtà; ma in fondo c'è perplessità sul reale contenuto dei sogni.
Ora, però, provate voi stessi a soffermarvi sul significato di tale parola. Fatelo. Cosa vi ritroverete tra le dita della mente se non qualcosa di inconsistente? Limpido e a tratti nebbioso, offuscato, impossibile da definire chiaramente. Enigmatico. Impalpabile.
Sei immerso in un sogno, il tuo sogno, il sogno di una vita, il progetto di un'intera esistenza. Ogni dettaglio risulta chiaro. L'equilibrio appare raggiunto. La meta è vicina, basta un ultimo piccolo sforzo.
Ma prima o poi ecco sopraggiungere l'oscurità. La coscienza prende il sopravvento e il sogno si offusca. Volontà annebbiata. Volontà perduta. I dubbi assalgono. I contorni si sfumano.
L'equilibrio è rotto.
Le emozioni che costituiscono la materia dei sogni si schiantano contro la barriera della realtà. E noi, che siamo fatti della stessa sostanza, insieme a loro.
Noi, io, tu, l'uomo. Cosa siamo se non un colosso di cartapesta, pronto a volare non appena il vento soffia nella direzione opposta? I punti di riferimento cadono. Le ginocchia crollano. La volontà si piega. L'uomo è debole, ma si crede forte. E realizza se stesso solo se ignora la sua vera natura. Solo se si illude di essere forte. Solo se il vento non lo rovescia. E se il sogno rimane limpido e
innaturale.
Monique & Juliette

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